Matasse è una famiglia di opere, iniziata nel 1997 ed ancora in produzione, composte da un sottile filo di nylon colorato, avvolto attorno a una bobina di cartone. La lunghezza del filo – e conseguentemente il volume delle matasse – corrisponde alla distanza compresa tra due luoghi attorno ai quali si svolge l’azione alla quale l’opera fa riferimento. Il più delle volte si tratta della distanza che separa la casa dell’artista dal luogo dell’esposizione o dalla casa dei suoi committenti. Ogni Matassa è accompagnata da una lunga didascalia come, per esempio: “583,4Km: la distanza dalla porta della mia casa a Milano alla porta di via dei Prefetti a Roma” oppure: “1073 km: dalla porta della mia casa a Milano alla porta di Ingrid Dobbelaere in Watou”. Questi titoli fanno riferimento all’idea di spazio, di misurazione del luogo, della relazioni tra arte e vita, rivelando in altre parole i poli di un intreccio professionale e sentimentale dell’artista, attorno al quale si svolge la matassa delle relazioni. Il lavoro, disegno e scultura insieme, è la traccia di un incontro tra luoghi e tra attori del sistema dell’arte, tra l’autore e il suo committente.