L’opera è costituita da un sistema di centinaia di lampadine, installate nella navata sinistra della Chiesa SS. Pietro e Paolo, a Buonconvento (SI). Chiunque lo desideri può richiedere l’accensione di una lampadina componendo il numero telefonico +39 0577 806793. Il costo della telefonata è devoluto per la realizzazione di impianti di depurazione idrica in Sri Lanka. “Ho pensato alla chiesa non solo come luogo di culto ma anche come spazio permeato di cultura e tradizioni secolari. Ho pensato a chi trova in essa un sostegno alla vita quotidiana, a coloro che non la frequentano, ma che vivono un sentimento religioso e altri ancora che la sentono laicamente come espressione popolare di appartenenza alla comunità cittadina. Ho riflettuto sul bisogno latente di spiritualità già presente in molte forme collettive, sul bisogno di artisticità e su come sono impensabili le città senza le chiese, le moschee, le sinagoghe ed ogni altro luogo sacro.” L’opera nasce dalla sfida accettata dall’artista di confrontarsi con temi quali la committenza, il limite, la cultura popolare e con la chiesa quale luogo nel quale per secoli l’arte è stata veicolata. L’arte condivide infatti con la religione un senso della spiritualità, ma tuttavia solo essa può assecondare la svariate forme di misticismo “laico” diffuse nella società contemporanea. La riflessione sulla commistione tra arte e spiritualità ricorre in diverse opere dell’artista, quali l’opera realizzata alla Certosa di Padula (SA) e la statua della Madonna prodotta per la Nuova Chiesa di Trezzano sul Naviglio (MI).