Concorso Internazionale per le Tre Soglie a Ca’ Corniani. Committenza: Generali Italia – Genagricola spa. Ideazione e curatela paesaggistica Andreas Kipar; curatela artistica Elena Tettamanti e Antonella Soldaini. Ca’ Corniani, Caorle (VE), 2017-2019
Il grande tetto dorato rende prezioso questo antico casale. L’opera è dedicata alla sua storia e a coloro che passando di qui immagineranno le sue stanze vuote riempirsi nuovamente di vita
L’opera intende toccare l’architettura ora abbandonata di Ca’ Cottoni, caricarla di nuovo senso e riconsegnarla alla comunità e ai visitatori come un quasi-oggetto attraverso il quale esplorare passato e futuro del luogo.
Il progetto ha portato alla realizzazione di un nuovo tetto in sostituzione di quello decadente in eternit che copriva il volume dell’edificio.
La copertura è stata concepita in lamiera metallica dorata e caratterizzata da un disegno modulare di piccole piramidi a base quadrata che riflettono la luce in modo diverso in relazione alla sua intensità e ai diversi punti possibili d’osservazione.
L’edificio di Ca’ Cottoni ha attraversato la storia della tenuta ospitando al suo interno per molti anni le famiglie del luogo e la canonica della vicina chiesa della Resurrezione, oltre a spazi di lavoro e socialità1.
La sua architettura – monumento semplice e solenne nel paesaggio della pianura – è immagine di un pezzo di storia sociale della comunità, metafora del rapporto secolare tra le persone e la campagna lavorata di Ca’ Corniani.
Il grande tetto dorato pensato per l’edificio da un lato riqualifica la sua architettura, dall’altro conferisce di nuovo dignità e valore a un pezzo importante del paesaggio sentimentale del luogo caricando di un’aura nuova l’edificio.
Una didascalia incisa su una pietra ai piedi dell’architettura, e leggibile dalla strada di passaggio, invita i visitatori a immaginare senso e spazio che li circonda in quel preciso momento.
L’opera d’arte è una soglia tra passato e futuro.
L’opera tocca un oggetto d’architettura che è già esistente posizionandolo, attraverso una semplice trasformazione fisica, nella nuova trama dell’impianto paesistico di Ca’ Corniani.
L’opera è un’architettura che risplende brillante sotto i raggi del sole della campagna circostante.