Buchmann Gallery, Lugano, 2014
Senza Titolo
Una tela lunga 10 metri è arrotolata al fusto di cinque rulli in alluminio ottonato ed è installata sulla parete di fondo della galleria. Sulla tela è stampata una sequenza di colori. Verde, rosa, azzurro, giallo, grigio. Un meccanismo semplice permette al tessuto di muoversi sui rulli, consente alla superficie cromatica di scorrere in maniera così lenta da compiere un’intera rotazione nel tempo esatto di un giorno e di una notte, 24 ore. I campi di colore si alternano innanzi agli occhi del visitatore come scenari astratti o stati mentali in continua impercettibile trasformazione. Pensata come una piccola macchina dalla natura artificiale e dal carattere impersonale, Senza Titolo, 2014 è un’opera dal carattere narrativo, un ingranaggio freddo ed elementare disegnato per mettere in mostra un turbamento sensibile, l’enigma indecifrabile dello sguardo. Il concatenarsi di gamme cromatiche e possibili sfumature che l’opera genera è in dialogo stretto con le condizioni di luce, ombra e penombra, della stanza nella quale è installata. Il lento procedere della sequenza è da un lato un racconto silenzioso di luoghi o spazi ideali, dall’altro un accedere a tutti gli attimi di presente della nostra vita, l’allestimento meccanico e poetico dell’incontro tra il tempo e l’atto del guardare, tra memoria e immaginazione. L’opera invita lo spettatore a osservarla per un istante lungo. Continua a muoversi anche quando nessuno entrerà nella stanza a guardarla: alcune parti del lungo nastro di tela, infatti, scorrono sul fronte del lavoro solo durante le ore notturne e non incontreranno mai la luce del giorno; altre saranno visibili solo sul fianco della macchina, tra riflessioni e atmosfere di colore. Il lavoro sembra voler ricostruire, forzare con attenzione, mettere in scena con leggerezza, la storia possibile dell’incontro tra l’opera e gli infinti sguardi che su di essa si sono posati e si potrebbero posare; un oggetto pittura da contemplare, dimenticare, continuare a guardare.