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Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, 2004

Recinzione

Parte del progetto commissionato nel 2004 dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e da Francesco Bonami, realizzata da Franco Soffiantino Contemporary Art Production, l’opera consiste in una porzione della grande recinzione che avrebbe dovuto delimitare il giardino antistante la Fondazione a Torino. La scoperta da parte dell’artista dell’insegna recante la denominazione “Giardino Fergat”, mentre indagava il luogo dove avrebbe voluto collocare l’opera, lo porta ad interrogarsi su quale sia l’origine di quel nome. Muovendo la sua indagine da informazioni acquisite in loco, viene a conoscenza del curioso episodio: alcuni ex lavoratori della dismessa fabbrica Fergat, produttrice di componentistica per auto, avevano ripulito l’area dismessa dalle ortiche e dalle sterpaglie, creando l’attuale giardino, di modo da trasformare il luogo di una vita di lavoro in un rifugio durante i momenti di svago per le proprie famiglie e quelle del quartiere. L’artista, volendo realizzare un opera “che contenesse la storia e la vita degli stessi operai”, estrapolò frammenti delle conversazioni che aveva avuto con alcuni di essi e, attraverso un codice da lui inventato, le tradusse in colori e forme che andarono a comporre quella recinzione. La recinzione, generalmente intesa quale segno di separazione tra due mondi (in questo caso tra l’arte e ciò che sta fuori), diventa qui elemento che unisce e crea una relazione tra queste realtà, anziché separarle L’opera esposta al PAC contiene una piccola parte della conversazione che Alberto Garutti ha avuto con il presidente dell’associazione degli ex lavoratori della Fergat.