L’opera trae ispirazione dal luogo che la ospita, un edificio industriale a Wijnegen il cui ultimo piano, abbandonato per diversi anni, era stato occupato da stormi di uccelli che ne avevano fatto il loro “nido”. L’artista ha scaricato una grande quantità di mangime per uccelli sul tetto dell’edificio e sostituito con una lastra di vetro una porta che dava accesso al tetto, perché lo spettatore potesse osservare gli uccelli che, richiamati dal mangime, erano tornati ad “abitare” l’edificio. “Se da una parte questo lavoro vuole essere un gesto di attenzione nei confronti del contesto e degli uccelli a cui quel luogo é stato improvvisamente precluso dall’altra esprime un atteggiamento critico nei confronti del sistema dell’arte che spesso non tiene conto di ciò che gli sta attorno.”